9 gennaio 2008

Anche in Germania fredda accoglienza per Ron Paul

Anche nello spazio germanofono europeo impazza la febbre per le primarie americane, ma, proprio come in Italia, il grande assente sui cosiddetti media convenzionali (stampa e televisioni) è e rimane Ron Paul, il controverso candidato libertario dei Repubblicani che va propagandando tesi isolazioniste in politica estera e forti iniezioni di liberismo in politica interna.

A ricordarsi di lui ci pensa, fin dal 18 Dicembre, la principale televisione austriaca ( ORF) a firma del corrispondente da Washington Hanno Settele, il quale non manca di apostrofare Paul per le sue idee stravaganti (che altrove vengono etichettate con l'aggettivo "coerenti") e per il suo presunto miscuglio di Conservatorismo -Ron è notoriamente contrario all'aborto così come molti altri libertari americani- e Liberismo.

A destare l'ammirazione dell'emittente è però la grande forza che Paul riceve da Internet, grazie a cui è riuscito a battere il record di donazioni ad un partito in un solo giorno.
Virtù riconosciute all' Aussenseiter (outsider) americano anche dalla assai distratta testata tedesca Die Welt e dalle svizzere Tagesanzeiger e Basler Zeitung, le quali ammettono tuttavia le assai deboli possibilità di successo di Paul, pronto a candidarsi come indipendente nel caso di sconfitta alle primarie-caucus. Sono molte poi le piccole testate online che si occupano di questo " Internet-Phänomen" (il più cliccato tra tutti gli sfidanti repubblicani e democratici messi assieme) che si vanta, alla veneranda età di 72 anni, di sapere usare il Web 2.0 e You Tube.

Proprio per questa sua dimensione sempre "online", viene accidentalmente citato da Die Zeit in un articolo sullo spam nelle caselle di posta... Non proprio un buon biglietto da visita.
Altrettanto irridente appare l' articolo di Die Welt su quelli che si ipotizzano essere i "principali avvenimenti" del 2008: in Giugno, tra le altre cose, si inserisce Ron Paul tra i candidati più in rimonta tra i repubblicani... Caustico, invece, il commento sul personaggio fatto da Gabor Steingart, editorialista per Der Spiegel dagli Stati Uniti. "Chi parla con Paul, ha subito l'impressione di avere a che fare con un fanatico. L'ex ginelocogo che dice di aver messo al mondo più di 4000 bambini, è piuttosto scorbutico, scostante e prepotente. Non si può certo sostenere che sia stato un uomo affascinante. Comunque sia egli è un politico interessante per non dire capace. Nonostante Paul non abbia la benché minima possibilità di farcela, continuano ad arrivargli messaggi di simpatia e di solidarietà nonché fondi per la campagna elettorale. Perché? – si chiede Steingart – Perchè candidati come lui danno linfa vitale al processo politico, perchè la sua eccentricità stimola il cervello e semplicemente offre quello per cui la democrazia americana si differenzia dalla russa: la scelta".

Per rendere perfetto l'articolo mancava soltanto un endorsement per Ron e un link ai suoi fan in terra di Germania.

Germanynews

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