5 maggio 2009

Ron Paul, i pirati somali, i diritti fondamentali del'individuo


"I recenti episodi di attacchi dei pirati somali hanno posto molti interrogativi riguardo la sicurezza marittima. Qual è il modo migliore per far fronte a una banda di criminali, che non agiscono per conto di un paese, quando attacco navi private? Da quale giurisdizione sono questi tipi di criminali dovrebbero essere perseguiti? Soprattutto, come possiamo scoraggiare tali attacchi in futuro?

Il Governo di Barack Obama sta già facendo "la voce grossa" con tipiche soluzioni stataliste, come minacciare (diplomaticamente, però!) il debole governo somalo, o qualsiasi governo di qualsiasi paese in cui i pirati si pensi vivano, di interventi militari, nel caso in cui non riescano a controllare la situazione.

Ci sono richieste di aumentare le dimensione della marina militare fino a che non diventi quasi onnipresente su tutti i mari. Sono stato contento di vedere che comunque si è anche affermato che il governo dovrebbe lavorare con gli armatori e il settore assicurativo, per colmare le lacune nei loro sistemi difensivi. Ma temo che tutto ciò sarà presto messo da parte in favore di misure più complicate, interventiste e costose per i contribuenti americani. L'autodifesa è la più ovvia, la più efficace e la meno costosa soluzione, ma quando un governo è abituato a scialaquare soldi non c'è modo di non farglielo fare.

In primo luogo, le persone e le società che si trovano in queste situazioni devono essere in grado di difendere loro stessi. Nel caso di società di navigazione privata, i proprietari e gli operatori devono essere autorizzati a portare armi per scoraggiare e difendersi dagli attacchi. Ma poiché molti governi, compreso il nostro, vietano il porto d'armi nei porti e nelle acque territoriali, per ironia della sorte, è quasi impossibile portare legalmente armi in mare a fine di difesa e per scoraggiare la pirateria.

Tali leggi contribuiscono alla prevedibile situazione che solo i criminali e le navi militari siano armati, rendendo ogni nave facile preda dei cirminali. Sono fermamente convinto che il diritto umano fondamentale di auto-difesa sia il miglior deterrente sia contro la pirateria che contro il terrorismo, ed è per questo che ho sostenuto dopo l'9/11 che bisognerebbe consentire ai piloti di essere armati. Un governo che bandisce le armi è un governo che incoraggia la criminalità.

La seconda linea di difesa dovrebbe essere invitare Congresso ad agire all'interno della Costituzione, abbandonando il ricorso a rappresaglie, lasciando campo libero ad organizzazioni private che possano agire, difendendo gli equipaggi e catturarando i pirati. Ciò potrebbe garantire una maggior sicurezza in mare, non peserebbe sulle nostre relazioni internazionali , e non aumenterebbe i costi della Marina Militare.

Questi criminali non dovrebbero avere la possibilità di rubare, terrorizzare e uccidere a loro piacimento in tutto il mondo. Ma dobbiamo essere saggi nelle nostre reazioni a questi eventi, e non peggiorare la situazione con aumenti di spesa pubblica e campagne militari".

Ron Paul

(i commenti sul blog Coast2Coast)