6 ottobre 2008

Go(l)d Standard

Anche Papa Benedetto XVI si esprime contro il dominante sistema globale di fiat money. "I soldi sono niente, solo la parola di Dio è una realtà solida".

3 ottobre 2008

Legge marziale se il Bailout non passa?

Il dailypaul segnala questo intervento del congressman democatico Brad Sherman, secondo il quale l'amministrazione e Wall Street stanno creando il panico per forzare il Congresso a far passare il Bailout di Paulson e Bernanke.

Secondo Sherman, in molte conversazioni private si paventa il crollo del mercato Lunedì e Martedì, un paio di migliaia di punti per seduta, e la possibilità che venga instaurata la Legge marziale in caso di mancata approvazione della legge. Sherman sostiene la necessità di una legge ma chiede almeno due settimane di confronto e la fine della minaccia di apocalisse generata dall'establishment di Washington. C'è da sperare si tratti solo di illogiche reazioni di potenti sotto pressione. Ecco il video:


2 ottobre 2008

Il rossetto sul bailout


Una settimana fa, il più grande bailout della storia mondiale sembrava essere cosa fatta. Lo scorso fine settimana, il presidente della FED e il Ministro del Tesoro usavano duri ammonimenti di inquietudine e pessimismo verso i leader del Congresso, con il resto dell'amministrazione a fare il controcanto, e lo scorso lunedì sembrava che entrambi i partiti stessero per allinearsi ad un voto che avrebbe fatto svanire la Repubblica e avrebbe socializzato l'industria bancaria americana.

Stupide decisioni finanziarie stavano per essere premiate e sostenute ancora un po', la bolla gonfiata di più, e la prossima depressione resa assai peggiore, finchè qualcosa è accaduto sulla strada che porta to the House floor.

I cittadini si sono fatti sentire.

La verità dietro gli ultimi eventi del Congresso sono le migliaia di telefonate e email verso i rappresentanti, che hanno intasato le caselle e perfino rallentato il servizio internet della House of Representetives. Lentamente, come il Titanic che si ribalta, le sensazioni a Capitol Hill si sono modificate, e si potevano sentire congressmen capitolare e aggiustare il tiro, cercando disperatamente un modo per salvaguardare il bailout senza far infuriare il proprio collegio elettorale.

Ora parlano di protezione verso i taxpayers (nella nuova versione della proposta di legge, ndt), paracaduti d'oro e di altre sottigliezze che difficilmente possono coprire il fatto che si creerà soltanto nuova moneta dal nulla e si svaluterà ulteriormente il dollaro! Il punto non è COME il governo spenderà i soldi; il punto è che li spenderà. Spenderà soldi che non ha. Siamo in debito di 10 trilioni di dollari, senza contare i debiti correnti. Abbiamo già speso un trilione di dollari ,che non abbiamo, per il nostro impero oltremare. E adesso, un altro trilione dovrebbe in qualche modo magicamente comparire e risolvere i nostri problemi! No - stampare moneta potrebbe rimandare l'inevitabile per qualche banca ben protetta a Wall Street, ma in poche settimane ci ritroveremo in questa stessa posizione, soltanto più poveri.

Sfortunatamente abbiamo già speso 700 miliardi per altri salvataggi che non hanno risolto il problema. E mentre la negoziazione sulla proposta di legge andava avanti, zitta zitta l'industria automobilistica veniva soccorsa, senza alcun opposizione, nessuna discussione, con 25 milairdi di dollari.

Inevitabilmente, il congresso mostrerà il bluff e il bailout verrà approvato, perchè questo è l'andazzo a Washington e Wall Street. La gente ha ragione ad essere preoccupata circa il nostro futuro finanziario. Io ho passato più di trenta anni a spiegare le ragioni per cui dovremmo essere preoccupati, in modo da cambiare rotta. Ci troviamo adesso a non avere alcuna opzione auspicabile, e nessuna panacea. Ma la cosa peggiore che possiamo fare è aggravare il problema intensificando gli errori del passato. Abbiamo di fronte tempi difficili, per certo, qualsiasi cosa si scelga di fare, anche se scegliessimo di non fare nulla. La domanda è, abbiamo il coraggio di prendere la nostra medicina adesso e superare la crisi, o piuttosto vogliamo prolungare la miseria per diversi anni avvenire? Sono sempre meno ottimista su quale sarà la risposta.

Ron Paul, 2 ottobre 2008. Qui la versione originale