*Ron Paul parla di politica estera, spese militari, guerra, pace e libertà individuale. Nel bel mezzo di una crisi economica devastante. Forse non è un caso.
"Ho alcune domande da rivolgere ai mie colleghi senatori.
E se la nostra politica estera negli ultimi anni fosse stata un fallimento, che non è servito ai fini della nostra sicurezza nazionale?
E se un giorno ci svegliassimo prendendo atto che la minaccia terroristica non è che una diretta conseguenza del nostro mettere il naso negli affari altrui, e che non ha nulla a che vedere col fatto di essere liberi e ricchi?
E se sostenere regimi repressivi in Medio Oriente mettesse in pericolo sia gli Usa che Israele?
E se occupare paesi come L'Afghanistan o l'Iraq, e bombardare il Pakistan, avesse una diretta correlazione con l'odio che nutrono verso di noi?
E se un giorno ci accorgessimo che perdere più di 5000 americani nel Medio Oriente dopo l'11 Settembre non compensa equamente i 3000 americani ammazzati quel giorno, indipendentemente dal numero di Irakeni, Afgani e Pakistani uccisi o stanati?
E se alla fine decidessimo che la tortura, anche se chiamata "enhanced interrogation techniques", è sempre auto-distruttiva e non fornisce alcuna informazione, e che appaltarla ad un paese del terzo mondo è allo stesso modo un male?
E se alla fine capissimo che la guerra e la spesa militare sono in ogni caso distruttive per l'economia?
E se tutte le spese in tempo di guerra vengono finanziate tramite il diabolico processo di inflazione e debito pubblico?
E se finalmente capissimo che essere in guerra, in ogni caso, erode la nostra libertà individuale?
E se i conservarori e gli avvocati del governo minimo si svegliassero dal torpore e capissero che l'interventismo della nostra politica estera è il più potente incentivo all'espansione dello Stato?
E se i conservatori capissero di nuovo che l'unica logica posizione sarebbe quella di rifiutare l'interventismo militare e il mantenimento dell'impero Americano all'estero?
E se gli Americani si svegliassero e capissero che le motivazioni ufficiali per andare in guerra sono sempre basate su menzogne e sostenute dalla propaganda al servizio di interessi particolari?
E se la nostra Nazione capisse che il tentativo di costruire un Impero porta sempre alla distruzione di tutte le grandi Nazioni?
E se Obama non avesse alcuna intenzione di lasciare l'Iraq?
E se fosse stata programmata la leva obbligatoria, sulla base delle guerre future che dovremo affrontare mantenendo questo tipo di poltica estera?
E se gli Americani scoprissero la verità, che cioè la nostra politica estera non ha nulla a che fare con la sicurezza nazionale, e rimane sempre uguale con l'avvicendarsi dei Presidenti?
E se la guerra e i programmi di guerra non siano altro che un perpetuato ricatto al servizio di lobbies?
E se il Presidente Obama fosse in completo errore circa l'Afganistan, e l'Afganistan diventasse qualcosa di peggiore dell'Iraq e del Vietnam messi assieme?
E se i Cristiani promuovessero la Pace anzichè guerre preventive di aggressione?
E se la diplomazia si dimostrasse in grado di proteggerci meglio delle bombe e della corruzione?
Cosa accadrebbe se le mie preoccupazioni fossero del tutto infondate? Nulla.
Ma cosa accadrebbe se invece fossero giustificate e ignorate? Nulla di buono."
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