15 dicembre 2009

Are You Ready for a Tea Party?

Il 16 dicembre del 2007, giorno dell'anniversario della Rivoltà del The di Boston, il candidato alle presidenziali per il partito repubblicano, Ron Paul, sbaragliò tutti i record di raccolta di finanziamenti, raccogliendo in sole 24 ore ben 6 milioni di dollari, nella Money Bomb della sua campagna elettorale, che segnò di fatto la nascita di un moderno "Tea Party", animato dagli ideali di sempre, libertà individuale e lotta alla presenza oppressiva dello stato nelle nostre vite quotidiane.

236 anni fa un gruppo di coloni travestiti da indiani gettò nel porto di Boston i carichi di the britannico, per protestare contro l'elevata tassazione che di fatto negava i diritti alle libertà individuali.

Il 16 dicembre 2009 di quest'anno ci saràla Money Bomb per il figlio di Ron Paul, Rand, che continua la lotta del apdre, questa volta come candidato al Senato per lo stato del Kentucky. Rand Paul ha scosso la politica del Bluegrass State, superando nei sondaggi i candidati dell'establishment. In questa data, che ha segnato , la coalizione che supporta Paul tenterà di superare anche nei finanziamenti alla sua campagna gli avversari: senza il sostegno di lobbisti e di interessi particolari, il successo di questa Money Bomb dipenderà interamente dalle piccole donazioni della gente comune stanca di lobbies, di burocrati, di affaristi, di politicanti e di apparati governativi. Good Luck!!

Vedi anche Coast2coast


13 dicembre 2009

"Libera Concorrenza tra Monete"


(Il testo che segue è la traduzione dell’intervento con il quale Ron Paul ha presentato il suo Free Competition in Currency Act, proposta di legge per l’abolizione del corso legale e del monopolio statale sulla produzione di moneta.)

(...) La moneta è ciò che consente il fiorire di ogni civiltà; senza di essa il risultato sarà il baratto: se l’allevatore vuole delle scarpe dovrà vendere le sue uova ed il suo latte al calzolaio, sperando che questi abbia bisogno delle sue uova e del suo latte. La moneta facilita le transazioni: anzichè trovare una controparte con identiche e reciproche necessità, l’allevatore può trattare i suoi prodotti per un medium di scambio comunamente accettato con cui acquistare le scarpe di cui necessita.

Questo medium deve possedere alcune caratteristiche: deve resistere nel tempo; deve essere facilmente trasportabile; deve essere facilmente divisibile in unità minime; deve essere riconoscibile ed uniforme; deve essere “economicamente” scarso e cioè l’offerta non deve soverchiare la domanda di chi lo richiede; deve essere stabile nel tempo, tale da non essere soggetto a grandi fluttuazioni nel suo potere d’acquisto; e deve essere riproducibile (...).

Storicamente media in oro ed argento hanno soddisfatto tali condizioni, sono sopravvissuti sul mercato e hanno conquistato la fiducia di miliardi di persone. Oro ed argento sono difficili da contraffare, una proprietà che li renderà sempre accettati nelle transazioni commerciali. Per questa stessa ragione sono una disgrazia per il governo. Essendo la loro disponibilità limitata per natura, non vi può essere inflazione di oro ed argento (...) e senza la possibilità di inflazionare la moneta il governo non può condurre guerre di aggressione o magari tenere a bada con panem et circenses i cittadini prosciugati dalle tasse. Quando gli USA vennero fondati non vi era alcun controllo del governo sulla moneta, (...) gli Americani usavano monete in oro ed argento (...) cosí come monete estere hanno continuato a circolare negli USA per decine e decine di anni. (...) Siamo passati da un sistema di monete in concorrenza tra loro ad uno in cui un cartello di banche istituito dal governo monopolizza la produzione di moneta.

Per reintrodurre la libera concorrenza valutaria vi sono tre necessari provvedimenti da intraprendere (...). Primo, bisogna eliminare le leggi sul corso forzoso legale. (...) Nel corso degli anni, tali leggi sono state emanate dal governo per costringere i cittadini ad accettare monete senza valore. In quel caso accade quanto predetto dalla Legge di Gresham: la moneta cattiva fa scomparire la moneta buona. L’imperatore, il re o il dittatore possono coniare nuova moneta con la metà della quantità di oro presente nelle vecchie monete e costringere i mercanti ad accettare le nuove monete come se avessero identico valore nominale, pena la morte. In tal modo il governo dispone adesso del doppio della quantità di oro, a parità di offerta di moneta, con il quale finanziare nuovi castelli o eserciti più grandi. Appena le nuove monete sopravvalutate per legge iniziano a circolare, le vecchie monete svalutate per legge verranno meglio conservate e smetteranno di essere usate per commercio. Lo stesso accadde negli anni ’60 quando il governo sostituí all’argento di alcune monete il rame ed il nichel. (...) Chi riceve le monete cosí svalutate, poi, subisce tutti gli effetti dell’inflazione, vale a dire l’aumento dei prezzi e la diminuizione del proprio potere d’acquisto (...) dato che fin quando le nuove monete arrivano nelle loro mani nel frattempo i prezzi saranno pressocchè duplicati (...) Senza corso legale la Legge di Gresham non funziona: se la gente è libera di accettare la moneta con maggiore valore, le vecchie monete torneranno a circolare (...)

Secondo, è necessario abolire le leggi che impediscono il conio di monete private. (...) Con la presunta motivazione di assicurare la purezza del conio tramite certificazione del governo e le eventuali sanzioni, nel 1864 fu approvato il Coniage Act con il quale si proibirono tutte le produzioni private di moneta

In ultimo, è necessario abolire tutte le tasse sulla vendita di oro ed argento e sui relativi profitti. (...) Pur rimanendo più o meno costante il potere d’acquisto dell’oro, se il valore nominale del dollaro aumenta, il governo lo considererà alla stregua di un aumento della ricchezza, e lo tasserà di conseguenza. Pertanto, maggiore la svalutazione del dollaro rispetto all’oro, maggiore sarà la tassazione che colpirà i profitti derivanti da oro e preziosi simili. (...) Immaginate, poi, di dover pagare l’IVA ogni volta che ci si reca in banca a cambiare una banconota da 10 dollari in spicci per le macchinette automatiche (...).

In conclusione (...) consentire la libera concorrenza valutaria lascerà la libertà degli attori di mercato di decidere quale tipo di moneta è più adatto ai bisogni di ciascuno, anzichè ai bisogni del governo. La prospettiva che il consumatore Americano dia le spalle al dollaro in favore di valute alternative creerà lo stimolo necessario affinchè il governo possa riprendere il controllo della spirale nella quale il dollaro è piombato. Un dollaro sano toglierà la possibilità e l’incentivo del governo di creare inflazione e ci impedirà di proclamare guerre incostituzionali che pesano all’eccesso sulla nostra economia. Con una moneta sana staremmo tutti molto meglio, tutti, e non soltanto coloro che controllano il nostro sistema monetario.